LA GESTIONE DEI SEDIMENTI MARINI: VERSO UN PERCORSO UNIVOCO DI VALUTAZIONE DELLA QUALITÀ NEI NUOVI DISPOSTI NORMATIVI

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Francesca Giaime
Fulvio Onorati
Mario Sprovieri
Enza Maria Quinci
Fulvio Ferrara
Mario Carere

Abstract

La recente evoluzione del quadro normativo inerente alla valutazione della qualità dei sedimenti marini è stata resa possibile con il contributo di due Tavoli Tecnici (TT) istituiti dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM): uno dedicato all’Allegato Tecnico al D.M. 173/2016 (ex art. 109 del D.Lgs. 152/2006), recante le modalità di immersione in mare dei sedimenti di dragaggio al di fuori dei Siti di Interesse Nazionale (SIN); il secondo dedicato alla definizione di una procedura per la determinazione di valori chimici di riferimento nelle aree ricadenti nei SIN (D.D. 8 giugno 2016). Benchè i procedimenti giuridico-amministrativi rimangano distinti, i criteri adottati in entrambi i TT indirizzano il processo di valutazione della qualità verso un percorso univoco, basato sull’integrazione di più linee di evidenza secondo il cosiddetto approccio Weight Of Evidence (WOE). La valutazione ecotossicologica si basa su un indice sintetico del pericolo (Hazard Quotient, HQ) nel quale le variabili fondamentali di ciascun saggio biologico vengono integrate in maniera ponderata. La valutazione chimica è invece differenziata in funzione delle finalità dei TT: al di fuori dei SIN è basata sull'applicazione di un analogo HQ che integra in maniera ponderata le concentrazioni chimiche misurate rispetto a valori di riferimento stabiliti, tipologia di contaminante, numero ed entità dei superamenti; nel caso dei SIN, è stata invece sviluppata una procedura per l’indivuazione di valori chimici di riferimento, mediante l’applicazione di uno specifico modello additivo generalizzato (GAM) per la stima della probabilità di ottenere risposte tossiche, e per la valutazione dei potenziali impatti sulla salute umana mediante un approccio indiretto, basato sul confronto della concentrazione tissutale di organismi con i valori di riferimento di cui al Reg. Eu. 1881/2006/CE. Il quadro valutativo complessivo che è stato definito tiene conto degli obblighi normativi derivanti dall’applicazione della Direttiva Quadro Acque. Alcuni esempi applicativi dimostrano come tale approccio integrato consenta di superare i limiti di un convenzionale approccio tabellare e di ottenere una migliore discriminazione della qualità dei sedimenti.

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Sezione
Articoli di ricerca
Biografia autore

Francesca Giaime, ISPRA (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale)

Dipartimento "Prevenzione e mitigazione degli impatti" ex ICRAM (Istituto Centrale per la Ricerca Applicata al Mare) 

Ricercatore III liv.