UN NUOVO PROCESSO PER LA BONIFICA DI SORGENTI RESIDUALI DI DNAPL: RISULTATI DELLA PRIMA SPERIMENTAZIONE IN PIENA SCALA

  • Lucia Pierro università di Roma "Sapienza"
  • Bruna Matturro IRSA-CNR, Monterotondo (RM)
  • Simona Rossetti IRSA-CNR, Monterotondo (RM)
  • Marco Sagliaschi EDF-Fenice SpA Rivoli (TO)
  • Salvatore Sucato EDF-Fenice SpA Rivoli (TO)
  • Ernst Bartsch IEG-technologie GmbH Gruibingen, Germany
  • Eduard Alesi IEG-technologie GmbH Gruibingen, Germany
  • Mauro Majone università di Roma "Sapienza"
  • Firoozeh Arjmand università di Roma "Sapienza"
  • Marco Petrangeli Papini università di Roma "Sapienza"

Abstract

Nel presente lavoro viene illustrata una nuova tecnologia per la progressiva bonifica di sorgenti secondarie di DNAPLs mediante l’accoppiamento dei “cosiddetti” pozzi a ricircolazione (GCWs) con un sistema di produzione di donatori di elettroni per la stimolazione della declorazione riduttiva biologica in situ. La tecnologia è stata verificata attraverso la conduzione di un test di campo, il primo di questo genere, realizzato nell’ambito di un intervento di bonifica presso un sito industriale operante nel nord Italia e fortemente contaminato da idrocarburi alifatici clorurati (CAHs). Il sito è caratterizzato da una complessa situazione idrogeologica con sorgenti residuali attive in strati a bassissima permeabilità. Sulla base dei risultati ottenuti dai diversi studi di caratterizzazione del sito, è stato progettato e installato un pozzo GCW con tre tratti filtranti; le acque sotterranee sono emunte dai tratti filtranti posizionati a -24 e -14 m dal p.c. e reiniettate nel tratto filtrante superiore. Prima della reimmissione nell’acquifero, le acque emunte attraversano un sistema modulare costituito da un reattore contenente un polimero biodegradabile (sorgente di donatore di elettroni per la declorazione riduttiva biologica) ed un reattore contenente ferro zero-valente (per la rimozione dei contaminanti estratti). I risultati fin qui ottenuti hanno chiaramente evidenziato, rispetto ai tradizionali sistemi di intervento, la possibilità di mobilizzare significativamente contaminanti da zone a bassissima permeabilità e contemporaneamente di distribuire efficacemente donatori di elettroni stimolando in situ processi di attenuazione naturale (declorazione riduttiva biologica).

Pubblicato
01-07-2016
Sezione
Articoli di ricerca