LA VALUTAZIONE LCA PER L’ELABORAZIONE DELLA ENVIRONMENTAL PRODUCT DECLARATION DI UN PONTE STRADALE SUL FIUME PO

  • Nicola Mezzadri Nier Ingegneria s.p.a., Via Bonazzi, 2, Castel Maggiore (BO)
  • Germana Olivieri 2LCA-lab s.r.l., spin-off Enea, Via Martiri di Monte Sole, 4, Bologna
  • Francesca Falconi 2LCA-lab s.r.l., spin-off Enea, Via Martiri di Monte Sole, 4, Bologna
  • Vincenzo D'Amico Anas s.p.a., Compartimento della viabilità per la Lombardia, Via Corradino d’Ascanio, 3, Milano
Parole chiave: Ponte, Life Cycle Assessment, Environmental Product Declaration, Sostenibilità infrastrutture

Abstract

L'utilizzo della metodologia LCA (Life Cycle Assessment), finalizzata all'elaborazione della dichiarazione ambientale di prodotto EPD (Environmental Product Declaration), ha permesso ad Anas s.p.a. - la società di gestione della rete stradale ed autostradale di interesse nazionale - di sperimentare l'utilizzo di un valido strumento di valutazione della sostenibilità ambientale per le infrastrutture stradali. Nel 2013 il Compartimento della viabilità per la Lombardia di Anas ha intrapreso un percorso di elaborazione di un’analisi LCA del nuovo ponte sul fiume Po, lungo la Strada Statale n. 9 nel tratto della Via Emilia tra San Rocco al Porto (LO) e Piacenza, che si è concluso nel 2015 con l'ottenimento della prima certificazione EPD di un ponte stradale in Italia.

L’obiettivo dell'analisi LCA è stato di calcolare gli impatti ambientali legati al ciclo di vita del nuovo ponte, in base alla sua lunghezza e alla durata della vita utile di progetto, secondo i requisiti dell'International EPD® System, uno degli schemi di certificazione per le etichette di terzo tipo (ISO 14025) più diffusi a livello internazionale. Nell'ambito del progetto sono state create anche le Regole di categoria di prodotto, PCR (Product Category Rules) for Bridges and elevated highways, che hanno definito i requisiti per la conduzione di analisi LCA ai fini dell’elaborazione di EPD di ponti stradali.

I risultati delle performance ambientali del ponte stradale lungo l'intero ciclo di vita, dall'estrazione delle materie prime alle fasi di costruzione, esercizio e manutenzione, hanno dimostrato che, in generale, l'impatto maggiore è dovuto alla produzione dei materiali (con percentuali di impatto che vanno, a seconda della tipologia di indicatore, dal 70% all'84%), in particolare quello che maggiormente contribuisce ai potenziali impatti è l'acciaio, uno dei principali materiali impiegati nella costruzione del ponte, mentre la fase di costruzione (consumi di energie e acqua, emissioni e rifiuti) ha un'incidenza minore. Le categorie di impatto utilizzate per esprimere le performance ambientali sono quelle previste dalle PCR: riscaldamento globale, formazione di ossidanti fotochimici, effetti su eutrofizzazione ed acidificazione, oltre a consumo di risorse (acqua, risorse energetiche e materiali, sia non rinnovabili che rinnovabili) e generazione di rifiuti.
Pubblicato
27-06-2016
Sezione
Articoli di ricerca