IL MONITORAGGIO DEL SARS-COV2 NELLE ACQUE REFLUE: INTEGRAZIONE TRA SISTEMI DI SORVEGLIANZA EPIDEMIOLOGICA E AMBIENTALE

  • Arianna Azzellino Politecnico di Milano, - Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale, Sez. Ambientale.
  • Manuela Antonelli Politecnico di Milano - Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale, Sez. Ambientale.
  • Giorgio Bertanza Università di Brescia, Dipartimento di Ingegneria Civile, Architettura, Territorio, Ambiente e di Matematica
  • Marta Domini Università di Brescia, Dipartimento di Ingegneria Civile, Architettura, Territorio, Ambiente e di Matematica
  • Andrea Turolla Politecnico di Milano - Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale, Sez. Ambientale.
  • Francesca Malpei Politecnico di Milano - Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale, Sez. Ambientale.
Parole chiave: acque di scarico, coronavirus, Covid-19, monitoraggio

Abstract

Era il 9 gennaio 2020, quando veniva data notizia dell’identificazione di un nuovo Coronavirus come agente causale della malattia respiratoria che poi verrà denominata Covid-19. Pochi mesi dopo, l’11 Marzo 2020, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) dichiarerà lo stato di pandemia. Da allora e nei due anni a seguire il mondo intero ha dovuto imparare a fare i conti con una malattia dal decorso spesso aspecifico e simil-influenzale, in grado di causare disturbi lievi nella maggior parte dei soggetti infettati, ma col rischio elevato di una rapida evoluzione fino a quadri più gravi e spesso mortali in fasce di popolazione più fragili. Il grado di diffusività risulta talmente elevato da sovraccaricare le capacità dei sistemi sanitari dei diversi Paesi, richiedendo, almeno inizialmente, precedentemente alla disponibilità dei vaccini, severe misure di contenimento e di restrizione delle libertà individuali. L’economia di molti Paesi subisce un significativo arresto, così come il nostro vissuto quotidiano che ancora oggi fatica a ritornare quello precedente alla pandemia.

L’Italia viene duramente colpita dalla prima ondata della pandemia e gli organi competenti in materia di sanità si attivano per istituire sistemi di sorveglianza per monitorare la presenza del virus, integrando i dati microbiologici ed epidemiologici forniti da Regioni e Provincie Autonome (PA), sotto il coordinamento del Laboratorio Nazionale di Riferimento per SARS-CoV-2 dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS). Per lungo tempo questo monitoraggio rimane l’unica guida per le autorità per definire le regole di contenimento dell’emergenza sanitaria. Tuttavia, il virus si diffonde molto velocemente e manifesta altrettanto velocemente la capacità di dare origine a varianti più contagiose del ceppo originario.

In questo contesto nasce e cresce da subito l’interesse a valutare la fattibilità di integrare i sistemi di sorveglianza epidemiologica e microbiologica con una sorveglianza ambientale basata sull’analisi delle acque reflue. In ambito virologico, la sorveglianza ambientale sulle acque reflue (Wastewater Based Epidemiology, WBE), basata sul principio che i virus vengono escreti dai soggetti infetti in quantità rilevanti, per periodi più o meno lunghi, e quindi risultano tracciabili attraverso la rete fognaria, era già operativa da anni su alcuni virus con via di trasmissione oro-fecale, come i poliovirus (WHO, 2003) 

Biografia autore

Arianna Azzellino, Politecnico di Milano, - Dipartimento di Ingegneria Civile ed Ambientale, Sez. Ambientale.

Professore Associato. Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale. Politecnico di Milano

Linee di Ricerca: analisi, modellazione e monitoraggio di dati ambientali e territoriali relativi a diverse matrici. Analisi di scenario e modellazione di fenomeni di inquinamento a supporto della valutazione di impatti e alternative di intervento/uso del territorio. Valutazione e previsione del rischio ambientale, modellazione d'habitat di specie sensibili, identificazione delle fonti inquinanti, analisi multi-criteriale a supporto della pianificazione e della gestione delle risorse ambientali.

Pubblicato
08-04-2022