Evaporazione sottovuoto: come migliorarne le performance nel trattamento di soluzioni saline o incrostanti

  • Gabriele Marcandalli, Ing. Eco-Techno
  • Mattia Maggioni, Ing. Eco-Techno
Parole chiave: evaporatori, acqua, eco-techno

Abstract

In una società globale fortemente improntata al consumo e alla produzione, una tematica di forte interesse per le imprese pubbliche e private è lo smaltimento ed il trattamento delle acque di scarto prodotte durante tutti i processi industriali, agricoli e civili. È infatti una costante in tutte le attività umane la generazione di prodotti di scarto, molto spesso asportati in soluzione acquosa (basti pensare ai lavaggi domestici e industriali, alle acque dei processi che avvengono in fase liquida, abbattimenti di inquinanti e altre sostanze, ecc.) che genera il problema dello smaltimento di questi fluidi.
Il trattamento delle acque reflue può avvalersi a livello tecnologico di diverse soluzioni con il fine di purificare miscele a base acquosa contenenti sostanze organiche, sali ed altri composti inquinanti: tra queste, l’evaporazione sottovuoto risulta essere attualmente una strada molto percorsa ed ottimizzata per ottenere distillati a base acquosa in purezza a partire da reflui inquinati.
L’evaporazione sottovuoto risulta esser la più adatta soluzione al problema del trattamento dei reflui, in diverse modalità a seconda delle tipologie di miscele da trattare, sfruttando vettori termici di diverso tipo e differenti tipologie di impianti di evaporazione. Il tipo di impianto scelto per concentrare un refluo dipende infatti dalle sostanze che questo contiene. Al vertice dell’approccio alla soluzione del problema viene adottata una logica improntata alla customizzazione dell’impianto secondo le necessità e le caratteristiche dei fluidi da trattare. Generalmente, partendo da un’alimentazione detta tal quale costituita da un soluto ed un solvente, è possibile far evaporare e successivamente condensare il solvente ottenendo un distillato più puro possibile ed un concentrato di fondo ricco di soluti e altre sostanze disciolte e/o disperse.
In questo articolo ci focalizzeremo maggiormente sugli evaporatori termici con scambiatore di calore incamiciato ed aventi un sistema raschiante al proprio interno.

Pubblicato
23-10-2020